lunedì, aprile 30, 2007

Liberare la tensione interna


Una semplice pratica
per prendere coscienza delle tensioni psico-somatiche e rilasciarle


FASE 1: Shavasana (posizione del cadavere)

Distenditi a terra su di una stuoia, sulla quale sarà posto un sottile materassino da sdraio o una coperta piegata. E’ necessario che il corpo sia ben isolato dal pavimento e che poggi su di un piano non eccessivamente duro.

Lascia che la schiena poggi comodamente in ogni sua parte a contatto con il suolo. Chiudi gli occhi e ad ogni espirazione abbandona qualunque contrazione nell’area del collo, del dorso e della zona lombare.

Divieni cosciente di te stesso senza interferire con le sensazioni fisiche o psichiche che si manifestano.

Com’è il tuo respiro? Superficiale, profondo o veloce?

Averti formicolii o pulsazioni in alcune aree del corpo?

Puoi avere coscienza del battito del tuo cuore?

Sia che quello che senti ti risulti piacevole o spiacevole non fare niente altro che osservare distaccato. Così come le nuvole si intrecciano nel cielo in colori e forme sempre nuove ora candire, ora gravide di pioggia, nello stesso modo vanno e vengono nel corpo-mente le sensazioni, le immagini, i pensieri.

Così come il cielo rimane sempre vuoto e libero e capace di accogliere qualunque nube senza alterarsi, nello stesso modo lascia che la tua coscienza libera a vuota permei ogni parte del tuo essere ed accolga qualunque manifestazione dell’energia del tuo corpo o della tua mente.

Non interferire.

Ben presto la tensione celata dalle occupazioni del giorno si manifesterà sotto una forma o l’altra: un fremito muscolare, un senso di oppressione, una catena di pensieri o immagini sgradevoli, o un flusso di emozioni; forse in una sensazione di calore o di freddo.

Continua ad osservarle, neutrale come un cielo, come se quel che senti scorresse alla periferia del tuo essere… Ora preparati alla pratica di Shantiasana

FASE 2: Shantiasana

Unisci le gambe, porta le braccia sopra la testa ed ora tendi con energia tutto il corpo; fai alcuni respiri in questa posizione, poi con una veloce, intensa e sonora espirazione sollevati sull’osso sacro contraendo contemporaneamente e piegando le braccia e le gambe che si raccolgono sul corpo.

Tutto il corpo deve risultare contratto: i muscoli delle braccia e le mani che sono chiuse a pugno con il pollice all’interno. Contratti sono anche i muscoli delle gambe e le dita dei piedi che sono volte verso il basso. La mascella è tesa, i denti a contatto. Strizza gli occhi e lascia il respiro fuori per qualche secondo finché ti è possibile resistere, poi abbandonati di colpo a terra, rilasciando senza alcun controllo braccia e gambe.

E’ molto importante che nella fase di ritorno il corpo “piombi a terra” senza alcun tono muscolare. Le braccia devono scendere di nuovo lungo i fianchi.

Fai alcuni respiri calmi, lascia che la tua energia si riequilibri in modo spontaneo, poi di nuovo esegui Shantiasana per 5 o 6 volte, sempre alternando la fase attiva con una breve fase di rilassamento.

FASE 3: Shavasana

Come all’inizio di questa pratica, torna alla consapevolezza delle sensazioni psico-corporee seguendo le istruzioni della prima fase di Shavasana. Segui l’onda naturale del respiro e divieni cosciente delle pause tra inspirazione ed espirazione finché il flusso del respiro non diviene molto calmo e lento. Mantieni la consapevolezza generale del corpo cercando di non scivolare nel sonno.

Dopo 10 o 15 minuti porta la tua consapevolezza alle estremità del corpo: le dita dei piedi, le mani, la testa; poi ruota le caviglie, muovi le dita dei piedi e delle mani, piega lentamente la testa di lato ponendo la guancia destra a terra e fai due respiri. Poi ruota la testa nel senso opposto, respira ancora per due volte. Riporta il capo al centro, girati di fianco, piega le gambe , avvicina la fronte alle ginocchia e sollevati facendo leva sulle mani.


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